In Francia approvata una legge che vieta l’uso degli smartphone nelle scuole

da ninjamarketing.it

Il parlamento francese ha appena votato la proposta di legge che mette al bando delle scuole l’uso degli smartphone.

Già a partire dal rientro a scuola, il prossimo settembre, gli studenti francesi non potranno più utilizzare i dispositivi mobili mentre sono a scuola. La legge, infatti, è stata approvata lunedì e si applicherà agli alunni tra i 3 e i 15 anni, ma a discrezione delle istituzioni potrà essere applicata anche nelle scuole superiori e nelle università.

L’approvazione della legge, voluta come “segnale forte” da Macron, ha suscitato grandi polemiche in Francia, con un tam tam di critiche sui social network.

Le uniche eccezioni saranno quelle applicate agli “scopi educativi” o per bambini con disabilità.

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La Danimarca approva una legge che vieta il burqa

da tpi.it

La Danimarca ha vietato l’utilizzo di burqa e niqab, aggiungendosi alla lista dei paesi europei che non consentono alle donne di indossare indumenti che coprono loro il volto.

La decisione è stata condannata dagli attivisti per i diritti umani come “non necessaria né proporzionata”.

La legge è stata approvata con 75 voti a favore, 30 contrari e 74 astenuti ed era stata presentata dalla coalizione di centro destra al governo in Danimarca.

Il governo ha specificato che il provvedimento non è diretto contro una specifica religione e che non vieta di indossare il velo, il turbante o il tradizionale cappello della religione ebraica.

Nonostante ciò, la legge è nota come “divieto burqa” ed è vista come una limitazione alla liberà delle donne musulmane di scegliere cosa indossare.

La prima infrazione della legge è punibile con una multa di mille corone, 134 euro circa, ma la somma aumenta fino 10mila corone, 13mila euro circa, se la norma viene violata per la quarta volta.

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Animali in condominio? Vietato vietarli

da coratoviva.it

Le discussioni in condominio sono sempre molto frequenti. La presenza di animali è tra le cause principali di liti condominiali, e spesso ci si vede in tribunale.

La legge n. 220/2012 di riforma del condominio, entrata in vigore dal 18 giugno 2013, ha aggiunto un ultimo comma all’art. 1138 c.c., specificando che nessun tipo di regolamento, contrattuale o assembleare, può vietare ai singoli condomini di possedere un animale domestico. Tale divieto, infatti, comporterebbe una limitazione dei diritti delle persone agli affetti familiari.

Che cosa accade se il divieto è contenuto all’interno di un regolamento antecedente la riforma? In tal caso, in forza del principio di irretroattività della legge, il divieto resta tale. L’unica soluzione possibile per consentire ai condomini di possedere un animale domestico è quindi la modifica del regolamento.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la norma riformata autorizza di fatto l’utilizzo delle parte condominiali comuni, perché proprietà di tutti i condomini. Come non si può vietare al condomino di possedere un animale, non gli si può nemmeno vietare, ad esempio, l’uso dell’ascensore o del giardino condominiale, purché non sporchi ed emetta odori particolari. Con riferimento alle parti comuni, infatti, trova applicazione l’art. 1102 c.c., che impone di contemperare gli interessi di tutti i comproprietari, garantendo il pieno e libero uso e godimento da parte di ciascuno senza, però, abusi in danno agli altri.

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