Esonero tasse scolastiche: determinata la soglia ISEE

da notiziedellascuola.it

Il d.lgs. n. 63/2017 (art. 4, co. 1) dispone che gli studenti del quarto e del quinto anno dell’istruzione secondaria di II grado sono esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche in considerazione di fasce ISEE determinate con decreto Miur, adottato previa intesa in sede di Conferenza Unificata.

Con nota 27 aprile 2018, prot. n. 13130 il Miur trasmette lo schema di decreto che individua la fascia ISEE per l’esonero dal pagamento delle tasse scolastiche.

Il valore dell’Indicatore della situazione economia equivalente (ISEE), al di sotto del quale è previsto l’esonero totale dal pagamento delle tasse scolastiche per le studentesse e degli studenti del quarto e del quinto anno dell’istruzione secondaria di secondo grado, è pari a 15.748,79.

La disposizione si applica a decorrere dall’a.s. 2018/19 per gli studenti iscritti alle classi quarte della scuola secondaria di II grado, e dall’a.s. 2019/20 per gli iscritti alle classi quinte.

Il beneficio dell’esonero è riconosciuto ad istanza di parte, nella quale è indicato il valore ISEE riferito all’anno solare precedente a quello nel corso del quale è richiesto l’esonero.

 

Risarcimento precari pubblica amministrazione: ultime sentenze e novità

da laleggepertutti.it

Lo avevamo già preannunciato in Precari e Corte Europea: al via i maxirisarcimenti i precari della Pa devono essere risarciti ed i responsabili sanzionati. Al momento, niente stabilizzazione obbligatoria, ma i risarcimenti devono essere effettivi e, dunque, molto più elevati rispetto al passato. A sancirlo è stata la Corte Europea con una recentissima sentenza, alla quale i Tribunali italiani, fortunatamente, stanno già cominciando ad adeguarsi.

Sul punto, si segnala una recentissima sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore resa in favore di un lavoratore precario della scuola (Ata) contro il Miur.  Ebbene, con la sentenza in commento, il giudice (Dott. Mancuso), dopo ben 17 pagine di serrate e  prestigiose riflessioni giuridiche e normative di matrice nazionale ed europea,  ha accolto le domande del lavoratore. Ciò posto, il Miur è stato condannato a risarcire il ricorrente del danno subito computato in 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto ed a corrispondere, in favore del lavoratore precario, tutte ledifferenze retributive maturate in ragione dell’anzianità di servizio, oltre interessi, per un ammontare complessivo di circa 70mila euro.

Via, dunque, ai maxirisarcimenti per i precari del pubblico impiego.

Precari: come ottenere il maxirisarcimento

Chi ha subito per mesi o addirittura per anni l’illegittima precarizzazione della propria condizione lavorativa, dovrebbe senz’altro ricorrere al giudice del lavoro per ottenere il risarcimento del danno subito. La domanda di risarcimento va presentata con apposito ricorso. Nel ricorso è necessario dimostrare l’abuso subito; dovranno, quindi, essere depositati tutti i contratti a termine conclusi nel corso degli anni e tutte le prove attestanti l’illegittima precarizzazione sofferta. Oltre a questa documentazione, è molto importante depositare dei conteggi, vale a dire una sorta di perizia di parte sulle somme percepite dal lavoratore precario nel corso del tempo. Ciò è indispensabile al fine di ottenere anche la restituzione di tutte le differenze retributive maturate. Il consiglio, pertanto, è quello di rivolgersi ed affidarsi a legali molto esperti della materia.

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